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Microsoft vuole più sicurezza per Windows
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Molti pensano a Windows come un unico ambiente monolitico, ma la verità è che di Windows ne esistono differenti versioni ed edizioni, ognuna con una propria storia e caratteristiche. L’avvento di nuove generazioni complica poi ancora di più il panorama, moltiplicando le versioni in circolazione. Attualmente sono in circolazione diverse versioni di Windows, tra cui Windows 11. Windows 10, Windows 8.1 e Windows 7 (per la versione Desktop) e Windows Server 2019, seguita da Windows Server 2016 e Windows Server 2012 R2.
Pertanto è fisiologico che Microsoft resti attenta ad omogeneizzare le politiche di sicurezza in tutte le generazioni dei suoi sistemi.
È quanto ha fatto con l’ultima novità (introdotta già per le edizioni Enterprise ed Educational), portata in anteprima sull’edizione Windows 11 Pro e nelle edizioni Windows 10 versione 1709 (e successive) e Windows Server 2019.
Una rivoluzione per qualcuno. Un cambiamento riguardante le regole di autenticazione per protocollo SMB.
Il protocollo SMB in versione 2 (SMB2) e 3 (SMB3) non consentiranno più il fallback verso sistemi di autenticazione insicuri; questo comporterà l’abolizione predefinita dell’accesso guest (ospite), né in prima battuta, né come conseguenza a credenziali errate. Questo varrà sia per il servizio che per il client SMB realizzato con sistemi Windows