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Il panorama della cybersecurity continua a essere scosso da una serie di attacchi sofisticati e nuove vulnerabilità che mettono sotto pressione aziende e organizzazioni di tutto il mondo. Nelle ultime settimane si è assistito a una crescita delle minacce legate a vulnerabilità zero-day, ransomware in evoluzione e campagne di phishing sempre più ingegnose.
Uno degli episodi più rilevanti riguarda lo sfruttamento di una vulnerabilità zero-day nella Oracle E-Business Suite (CVE-2025-61882), che ha portato alla compromissione di decine di aziende. Questo attacco, attribuito a gruppi come Cl0p, ha combinato più falle di sicurezza, permettendo l’installazione di malware come GOLDVEIN.JAVA e SAGELEAF per esfiltrare dati sensibili. Oracle ha prontamente rilasciato aggiornamenti per correggere anche altre vulnerabilità critiche, sottolineando l’importanza di applicare tempestivamente le patch.
Sul fronte ransomware, spicca la formazione di un vero e proprio cartello criminale tra LockBit, Qilin e DragonForce, tre delle più note operazioni di ransomware-as-a-service. Questa alleanza mira a coordinare attacchi e condividere risorse per aumentare i profitti, con la minaccia di colpire persino settori finora ritenuti off-limits come impianti nucleari ed energetici. Parallelamente, il panorama ransomware si frammenta sempre più, con un numero record di siti di data leak attivi.
Un’altra tendenza preoccupante è l’abuso di strumenti legittimi e di intelligenza artificiale. OpenAI ha segnalato la rimozione di account collegati a gruppi russi, nordcoreani e cinesi che sfruttavano ChatGPT per sviluppare malware, phishing e automatizzare attività dannose. Inoltre, hacker cinesi hanno trasformato il tool open source Nezha in un veicolo per distribuire il malware Gh0st RAT, dimostrando quanto sia facile per i cybercriminali mimetizzarsi nel traffico legittimo.
Sul fronte delle vulnerabilità, sono state individuate diverse CVE critiche che richiedono attenzione immediata: Oracle EBS, Redis, 7-Zip, Kibana Connector, Notepad++ e molte altre. La rapidità con cui i criminali informatici sfruttano queste falle rende essenziale monitorare costantemente le segnalazioni e implementare patch senza ritardi.
Non mancano, infine, campagne di phishing innovative che utilizzano pacchetti npm malevoli per indirizzare le vittime verso siti di raccolta credenziali, e nuovi worm che si diffondono tramite WhatsApp, come SORVEPOTEL, che colpisce utenti in Brasile sfruttando file compressi e comandi PowerShell.
La settimana si chiude con importanti raccomandazioni: non lasciare mai backup non cifrati, testare periodicamente la capacità di ripristino e affidarsi a strumenti open source affidabili per la protezione. La consapevolezza, l’aggiornamento costante e la collaborazione rimangono i pilastri per una difesa efficace contro le minacce in continua evoluzione.