Iscriviti ora al Webinar di presentazione del corso Ethical Hacker! Scopri di più
Iscriviti ora al Webinar di presentazione del corso CISO! Scopri di più
L’FBI ha recentemente lanciato un allarme rivolto a tutte le aziende che utilizzano Salesforce, a seguito di una serie di attacchi informatici condotti dai gruppi UNC6040 e UNC6395, specializzati nel furto di dati e nell’estorsione. Secondo le analisi, entrambi i gruppi hanno preso di mira le piattaforme Salesforce sfruttando diverse tecniche di accesso iniziale, compromettendo così la sicurezza di numerose organizzazioni.
Il gruppo UNC6395 si è distinto per una campagna di furto dati su larga scala, avvenuta nell’agosto 2025, attraverso la compromissione dei token OAuth dell’applicazione Salesloft Drift. Questo è stato possibile grazie alla violazione dell’account GitHub di Salesloft nei mesi precedenti. In seguito all’incidente, Salesloft ha isolato l’infrastruttura Drift e ha messo offline il chatbot AI, adottando nuove misure di autenticazione a più fattori e rafforzando la sicurezza di GitHub. L’azienda raccomanda a tutti i clienti Drift di considerare come potenzialmente compromessi sia le integrazioni sia i dati collegati.
UNC6040, attivo almeno da ottobre 2024, è noto per attacchi con finalità economiche, utilizzando tecniche di vishing per ottenere l’accesso alle piattaforme Salesforce e sottrarre dati su vasta scala. Questi attacchi fanno uso di una versione modificata dell’applicazione Salesforce Data Loader e script Python personalizzati per automatizzare il furto di dati tramite query API. Spesso, dopo la sottrazione dei dati, segue una fase di estorsione che può avvenire anche a distanza di mesi. Google attribuisce tale fase a un altro gruppo denominato UNC6240, che si presenta come ShinyHunters nelle comunicazioni con le vittime.
Recenti sviluppi hanno visto la collaborazione tra ShinyHunters, Scattered Spider e LAPSUS$ per unificare le attività criminali sotto un’unica alleanza. Tuttavia, il 12 settembre 2025, questi gruppi hanno annunciato improvvisamente la cessazione delle operazioni e l’intenzione di “andare nell’ombra”, probabilmente per evitare ulteriori attenzioni delle forze dell’ordine a seguito di recenti arresti. Gli esperti sottolineano che tali dichiarazioni non significano una reale fine delle minacce: i gruppi possono frammentarsi, cambiare nome e tornare attivi, mentre i dati rubati e le backdoor possono riemergere in futuro.
Per le organizzazioni rimane fondamentale mantenere alta la vigilanza e rafforzare le misure di sicurezza, considerando che il silenzio di un gruppo cybercriminale non equivale mai a una scomparsa definitiva della minaccia.
Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.