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Ransomware Shock: 5 Mosse Chiave per Salvare Aziende e Dati Prima che Sia Troppo Tardi

Negli ultimi anni il ransomware si è trasformato in una minaccia informatica estremamente sofisticata e coordinata, capace di bloccare operatività e dati di aziende di qualsiasi dimensione. Si stima che entro il 2031 si verificherà un nuovo attacco ogni 2 secondi, con danni economici che raggiungeranno i 275 miliardi di dollari all’anno. In questo scenario, nessuna organizzazione può considerarsi immune e la differenza tra il subire un danno irreparabile e la ripresa rapida delle attività sta tutta nella capacità di pianificare efficaci strategie di business continuity e disaster recovery.

La prevenzione resta fondamentale, ma oggi è altrettanto cruciale dotarsi di un solido piano di recovery che permetta di ripristinare servizi e dati senza cedere al ricatto del riscatto. Secondo le analisi più recenti, esistono cinque capacità chiave che ogni azienda dovrebbe implementare per difendersi efficacemente dal ransomware.

Le cinque strategie fondamentali:
  • Seguire la regola del backup 3-2-1: mantenere almeno tre copie dei dati, su due diversi supporti, di cui una offsite e isolata dalla rete principale. Questa semplice pratica limita fortemente il rischio di perdere tutto in caso di attacco.
  • Automatizzare e monitorare costantemente i backup: assicurarsi che siano sempre aggiornati e facilmente recuperabili. Automatizzare significa anche ridurre l’errore umano e velocizzare i tempi di risposta.
  • Proteggere l’infrastruttura dei backup: difendere non solo da attacchi ransomware esterni, ma anche da minacce interne. È importante adottare soluzioni che impediscano modifiche non autorizzate e separino logicamente i sistemi di backup da quelli di produzione.
  • Testare regolarmente il ripristino dei dati: molte aziende scoprono troppo tardi che i loro backup non sono utilizzabili o che i tempi di recupero sono troppo lunghi per garantire la continuità operativa.
  • Rilevare tempestivamente le minacce: utilizzare strumenti che offrano visibilità a livello di backup, permettendo di individuare attività anomale e intervenire prima che il ransomware si diffonda o comprometta i dati di backup stessi.

Queste cinque strategie, integrate in un piano di business continuity e disaster recovery, rappresentano oggi la migliore difesa per ogni azienda che voglia resistere agli attacchi ransomware, ridurre i tempi di inattività e limitare i danni economici e reputazionali. Solo così si può garantire la resilienza digitale e la protezione dei dati aziendali nel lungo termine.

ransomware , dati personali , backup , disaster recovery , business continuity